sabato 27 novembre 2010

Domani! "Tè e libri misti". Secondo appuntamento all'insegna della fantascienza


PESCARA - Torna l'appuntamento domenicale con"Tè e libri misti" al circolo Overlook di via dei Marrucini a Pescara. L’iniziativa, promossa dallaSO.HA-GiovaniCittadiniAttivi,nell'ambito delle attività culturali sostenute dalla Micro Biblioteca Sociale “Andrea Pazienza",continua con l’incontro con due giovani autori, Vincenzo Bosica eMaximiliano Sanvitale, che, partendo dalla presentazione dei loro libri, si intratterranno con una chiacchierata informale con il pubblico.
Vincenzo Bosica presenta “Irregolare”, un romanzo cyberpunk dai sapori noir che lascia poco spazio ai sentimenti comprensivi e benevoli. La trama si dipana attraverso una torbida e pericolosa investigazione su un omicidio, che finisce per intrecciare eventi e personaggi a un ritmo vertiginoso, in un mondo corroso dalla violenza e inquinato oltre limite, nel quale la vita media ha superato il secolo grazie agli impianti cibernetici sostitutivi e potenzianti. Irregolare è un opera alla portata di tutti, non solamente per gli appassionati del genere. Un intreccio degno dei migliori gialli che riesce a dare una ventata di freschezza alla narrativa fantascientifica italiana.
"Syncroniric", opera prima di Maximiliano Sanvitale, è un libro destinato a chi ama letture alternative. Il giovane scrittore rosetano affronta la spinosa tematica presente/futuro, partendo dal 2008 per inoltrarsi nel nebuloso 2023. Un libro che si rivela “pulito”, con toni sobri, ben lontani dalle impostazione correnti della instabile fantascienza, e impreziosito dalla fluidità quasi ritmica e rilassante dei dialoghi.
L'iniziativa vuole anche sollecitare l'amministrazione comunale di Pescara a mettere a disposizione un luogo da adibire a centro di produzione culturale giovanile permanente. "In una società giovanile che sembra aver perso ogni punto di riferimento valoriale e culturale – dichiarano i giovani della SO. HA. – noi vogliamo, nel nostro piccolo, riaffermare la centralità della cultura e dare il nostro contributo attivo alla costruzione di un mondo di persone libere che hanno capacità critica".



http://www.futurocomune.it/pescara/eventi/6821-qte-e-libri-mistiq-secondo-appuntamento-allinsegna-della-fantascienza.html

martedì 9 novembre 2010

Carta Straccia: #17 - "Apocalisse Tascabile"

Al momento potete scaricare il pdf da qui
"In questo numero la seconda parte de "La più grande paura" diMatteo Farinella e Greta Santagata,ArkilabO ci spiega in maniera originale cos'è un Mood Board, continua il verticalismo emotivo di Michela Tobiolo assemblabile nelle sue 4 parti, un racconto diMaximiliano Sanvitale fuori dal suo habitat narrativo, riflessioni sociali con mezzi espressivi differenti di Fabio Di Campli, Vittoria D'Incecco e Yari Dg , il secondo cinico atto de "La Candelabra" diMarco Taddei e Simone Angelini ed il dissacrante angolo della posta di Chasm.
A chiudere il numero ben tre nuovi stracciaroli.
Carcasso consiglia nella sua recensione due fumetti da non perdere e Massimiliano Scalas ironizza sulla figura del supereroe....
...memorizzate bene la copertina realizzata da Napo perchè la prossima settimana potrete trovare le copie in forma cartacea in giro per il globo... aguzzate la vista!"


Insomma, vi aspettiamo al varco :D

lunedì 8 novembre 2010

Carta Straccia #18 : L'uomo con la valigia / The Man in the Briefcase



Un uomo era nella sala d'attesa di una squallida stazione periferica. Un uomo d'affari in giacca, cravatta e gemelli d'argento. Lo sguardo assorto in pensieri innominabili. Sulle gambe una ventiquattrore sulla quale batteva con le dita una nenia silenziosa.  Aveva un prurito insopportabile alle mani e una fame vorace. Notò quanto la stazione in cui si trovava fosse squallida e cadente. Lo stomaco era spasmodico, l'ano sigillato in una morsa, la sudorazione copiosa. Ma vide una speranza. Provò a cercare con lo sguardo un bagno. Vide l'insegna e s'incamminò.
Entrò in quello degli uomini. C'era un ragazzo che mingeva di spalle, la sigaretta accesa nella mano destra, i capelli lunghi e biondi. L'uomo estrasse la corda di piano e strangolò il ragazzo dopo averlo trascinato nel bagno con lucchetto. Resistere fu inutile. Non appena l'anima abbandonò il corpo del giovane, l'uomo prese la mannaia dalla fondina, si umettò le labbra e vibrò un colpo deciso sul gomito, tagliando l'avambraccio di netto. Fece scorrere il sangue nel cesso e tirò più volte l'acqua. Mise nella custodia protettiva il tutto e poi inserì l'arto in valigia, leccandosi i baffi con la lingua rubiconda. Ricompose il ragazzo sulla tazza, chiuse la porta e sgattaiolò nell'androne del bagno. Il terzo "Bagno con sorpresa" era pronto per gli sbirri, quei poveri illusi.
Sorrise dentro, le sue viscere ululavano dall'inferno. Presto avrebbe riabbracciato la propria natura di animale, quella più antica, il drago che è in ognuno di noi e mai dorme.
Tornò nella hall. Uscì. Il suo treno era da poco arrivato.
"Non vedo l'ora di arrivare a casa. Svengo dai crampi della fame." si disse.
Il treno ripartì. L'uomo accarezzò morbosamente la sua ventiquattrore, gustando ciò che si sarebbe con calma cucinato nel proprio appartamento e, poco dopo, si assopì sereno.
Qualche chilometro prima, una donna delle pulizie aveva cominciato a urlare di orrore.

* * * * *

A man was in the waiting room of a dingy suburban train station. A businessman in a suit, tie and cufflinks in silver. The look lost in unspeakable thoughts. A briefcase on his legs on which he beat a quiet lullaby with the fingers. He had an unbearable itch in the hands and a ravenous hunger. He noted that the station was shabby and dilapidated. The stomach was spasmodic, anus sealed in a vise, copious sweating. But he saw hope. He Tried to find a bathroom.
He saw the sign and walked.
He went into that of men. There was a guy who pissed smoking a cigarette with the right hand, his hair long and blond. The man pulled the rope up around his throat and choked the boy after having dragged him into the bathroom. Resisting was futile. As soon as the soul left the body of the young man, he took the ax from its holster. He moistened his lips quivered and with a decisive blow on the elbow, he cutted the forearm. He ran the blood in the toilet and pulled the water several times. Then, he put it in a plastic slipcase and then enter the limb in his suitcase, licking his teeth with the red tongue. Recomposed the boy on the toilet, shut the door and slipped into the hall bathroom. The third "Bathroom with surprise" was ready for the cops, those poor fools.
He smiled and his bowels howling from hell. Soon he would re-embraced his animal nature, the oldest one, the dragon that's in everyone and never sleeps.
He returned to the lobby and he went out. His train had just arrived.
"I can't wait to get home. I faint from hunger cramps." he said to himself.
The train started. The man stroked morbidly his briefcase, enjoying what he would calmly cooked in his apartment and moments later he fell asleep peaceful.
A few kilometers before, a cleaning woman began to scream with horror.

Illustrazione: Fabio Di Campli




Tè e Libri Misti


E' con grande piacere che vi annuncio la mia partecipazione all'evento "TE' e LIBRI MISTI", organizzato dall'associazione culturale SOHA, spesso occupato nella promozione dei talenti locali e nel supporto ai giovani precari!
Le chiacchierate, perché altro non saranno, con gli autori abruzzesi cominceranno domenica 14 novembre alle ore 17.30.
L'appuntamento con il sottoscritto invece è il 28 NOVEMBRE 2010 ore 17,30 presso l'OVERLOOK in via dei Marrucini 51/53, PESCARA.
Vi attendo numerosi!

mercoledì 27 ottobre 2010

Carta Straccia #17 - La busta vuota


Tardo pomeriggio, in una cittadina di periferia di trentacinquemila abitanti. Case basse, negozi a gestione familiare, bimbe agghindate come donne e ragazzi in strada che giocano a pallone. Ian, un sicario prezzolato, aveva in mano una busta che osservava con attenzione, contemplandone compiaciuto le finiture, l’intestazione. Il contenuto, assemblato di suo pugno, aveva uno scopo ben preciso: scoraggiare una ricca famiglia del luogo, il maggiore sponsor della lotta alla criminalità. Genzo, padre e padrone, era un figlio di puttana di mezz’età con il vizio di allenare i bicipiti sui banconi dei peggiori bar della zona industriale e scopare prostitute trentenni su appuntamento. Ma se c'è una cosa che il bastardo non tollerava era che soldi e droga finissero nelle mani di ragazzini che, secondo Genzo, non dovevano avere niente a che fare con il mondo psicolabile che tutti insieme avevano contribuito a creare. “C’è un tempo per crescere e uno per morire”, diceva spesso il capofamiglia, “un tempo per essere innocenti e un tempo per le responsabilità”. Perciò aveva fondato una decina di enti non-profit per tirare fuori i giovani dalla strada. Le vie erano state rese sicure perché Genzo aveva sempre pagato regolarmente vigilantes privati per far sì che tutti tornassero a casa sani e salvi.
Ian stava pensando a Genzo e alla lettera minatoria e al caricatore pieno di proiettili con sopra inciso il suo nome. Ian pensò al suo boss.
Il sicario andò verso la vettura, mise in moto e partì. La residenza di Genzo era vicina, non più di tre chilometri, per sicurezza accostò tre isolati prima.  Sarebbe stato un lavoretto facile. Avviandosi, Ian fece caso alla processione di persone che usciva ed entrava dalla casa del bastardo. L'omone in nero giunse sulla soglia, la missione era quasi compiuta. Notò però un bimbo sconsolato, che piangeva vicino il cancello. Ian s'avvicinò e chiese:”Tutto bene, ragazzo?”. “Il signor Genzo è morto.” “Come?” “Il cuore”, singhiozzò l'altro.
“Non c'è niente di peggio che perdere un nemico”, pensò Ian che, con il cuore asfittico, sparì tra la nera folla per rendere omaggio alla salma.

giovedì 30 settembre 2010

Lux - Carta Straccia #16


Nel buio accecante delle stelle, passeggiavo su una Terra disabitata, scuoiata d'ogni speranza, m'avviai lungo la vena principale della mia città. L'aria gelida di un inverno perenne è il pugno sugli zigomi che mi teneva attivo, adrenalinico. Sono giorni che non dormo. Notti lunghe perforate da lame d'argento s'accavallavano nei miei ricordi, come decantati in una soluzione chimica. Lascio l'arteria principale della città per buttarmi su una strada secondaria che mi avrebbe portato verso un parco. Una giostra roteava stanca mentre le altalene sembravano animate da fantasmi. La mia mente provò a colmare con voci e colori ed esseri viventi quello che una volta doveva essere una città pulsante di vita e di morte. Ci doveva pur essere qualcuno, no? Non potevo essere stato messo lì, creato dal nulla, no? Ma allora qual era la via d'uscita? Morire? Immaginai di morire, ma
non era un sogno, non potevo plasmare nulla a mia piacimento. Ero solo, impotente in una realtà totalitaria. Angosciato, tornai a concentrarmi e a rimuginare. Decisi allora d'avviarmi verso una chiesa, irraggiata all'interno da un morbido bagliore. Camminando, cercai di pensare ad altro, per lasciare il tempo libero di fluire oltre i confini della coscienza. Ero ormai vicino ma la chiesa ora era diventata una casa. Strano, mi dissi. Entrai.
Le luci erano ancora accese. Nel tinello, aprii il frigorifero per versarmi un goccio di birra. Sulla penisola della cucina c'era un libro, lo sfogliai, c'erano delle foto in ordine sparso. Non conoscevo i soggetti anche se mi sembravano... conosciuti. Osservai con attenzione ma non mi dicevano nulla. Alla fine della raccolta c'era scritto:”Papà, ci manchi, guarisci presto!”. D'un tratto la mia mente vide una strada, una macchina l'autosnodato che liscia una precedenza e il sangue l'ambulanza e gli sfinteri che mi inondano i pantaloni e l' impatto dei vetri sulla pelle e Riaprii gli occhi.
Mi svegliai in una stanza dalle pareti bianche, steso. Tre persone sembravano sollevate di vedermi.
Insieme dicono con gli occhi umidi: “Bentornato, papà!”.

Quel Buco - Carta Straccia #15



Apro gli occhi.
Buio.
Buio nel buco di merda nel quale sono piombato.
Gratto, annaspo, tasto tentoni l'oscurità che pervade questo cacatoio. L'odore, l'odore di urina e sangue mi soffoca. Mi sento fradicio fino al midollo osseo. Cos'è questa melma che mi arriva alle ginocchia? Dove sono capitato?
Mi tocco le tasche, in cerca di luminose certezze. Le sento. Tasca posteriore destra. Pacchetto di sigarette e accendino. Mi metto in bocca una bionda per stemperare la tensione. Accendo, il bagliore intorno a me mostra muri nudi e umidi. Un pozzo.
Ora ricordo. Camminavo per le campagne, una passeggiata per rilassarmi dopo cena. Poi ricordo di essere scivolato e poi... eccomi qui.
La fiamma scotta, quasi getto l'accendino in acqua. Resisto. La sigaretta mi tiene vivo, la nicotina mi tiene sveglio. In attesa che l'accendino si raffreddi, con la punta incandescente della bionda faccio due tiri per illuminare il pelo d'acqua. Toh, guarda. Un sasso.
Ehi, aspetta i sassi non galleggiano.
Afferro quella sagoma porosa e vedo me stesso. La mia testa staccata di netto. Sgrano gli occhi, tiro più forte dal filtro, la schiumo. No, il fetore di questo posto sta iniziando a darmi alla testa.
Pensa, rifletti. Come si esce da un pozzo tanto profondo? Si attende il giorno dopo. Ovvio, no?
L'adrenalina della scoperta cessa il suo effetto, inizia il dolore. Un forte dolore alla caviglia sinistra e al braccio sinistro. Ero caduto. Il fango deve aver attutito l'urto, m’ha salvato, ma ora sento tutti gli acciacchi.
Merda. Come si esce di qui?
Forse, aspetta. Forse posso misurare con le braccia il diametro del pozzo. Sì, è un cerchio, sì le mie braccia ci stanno strette. Ottimo, posso iniziare a risalire. Prego il cervello di rilasciare altro neurostimolante e altro anestetico nel mio organismo. Salgo, infilo i miei arti nelle crepe tra i mattoni, come un quadrumane. Ecco, inizio a sentire l'aria più pulita. Ecco, inizio a vedere il bagliore delle stelle. Appena poggio le mani lorde sul bordo di pietra perdo la presa, perdo le mani, tagliate da nere mannaie, facendomi morire piombando nel buio dell'eternità.

martedì 13 luglio 2010

Presentazione a Chieti 16 Luglio 2010

Presso la Libreria De Luca, a Chieti in via Herio 21, Mario D'Alessandro presenterà "Syncroniric", affrontando con una bella chiacchierata sulle tematiche affrontate nel libro: revisionismo storico, chiesa, scienza, futuro.
Perché anche se sono tematiche da "massimi sistemi" non è raro che i libri di fantascienza, pur raccontando storie d'invenzione ai confini con la realtà, tocchino con piglio critico questi temi scottanti e non sempre considerati con la dovuta attenzione. Incontriamoci lì, così da innescare una bella conversazione.

M.S.

mercoledì 7 luglio 2010

Cerrano Art Festival - 9 luglio 2010






"Dopo aver proposto all'attenzione del pubblico circa 85 artisti di tutta italia, in soli 3 edizioni, quest'anno l'evento artistico-culturale del Cerrano Art, chiude in bellezza, facendo alternare sul palco, 3 interessantissime band del panorama musicale alternativo italiano e dando spazio ad una decina di artisti emergenti del settore fotografico, pittura, illustrativo e visual art.
Il tutto avverrà presso la Pineta storica di Pineto (TE) al Lido Marco Polo!

Carta Straccia sarà presente all'evento Venerdì 9 Luglio 2010 con il suo stand che accoglierà un'esposizione artistica estemporanea e quant'altro ci possa venire in mente ... vi si aspetta!"

E, chiaramente, con loro ci sarò anch'io con Syncroniric!

martedì 6 luglio 2010

Internos - Teramo



Inter Nos è un festival multidisciplinare con particolare riguardo alla produzione regionale, ambientato all’interno della “Coppa Interamnia” a Teramo. Sarò presente con Carta Straccia alla rassegna Martedì 6 Luglio,  che ci presenterà gli ideali e i progetti della "fanzine di cultura postuma totalmente disimpegnata" dalle ore 18.

giovedì 1 luglio 2010

Vola Vola - Va tutto bene - Roseto d.A.


Appuntamento da non perdere per gli amanti del frisbee, dello sport, della buona musica, della natura e del divertimento a Roseto degli Abruzzi dal 2 al 4 luglio p.v.
Danilo Torzolini ed i suoi vulcanici collaboratori tornano a colpire realizzando anche quest'anno un evento eclettico ed unico nel suo genere in abruzzo.

Sarò presente con Carta Straccia, che parteciperà all'evento Sabato 3 Luglio, in uno stand che ospiterà un'esposizione artistica e dove i suoi autori personalizzeranno i fresbee di tutti i partecipanti.

Vi aspettiamo lì dalle 15 in poi!

giovedì 17 giugno 2010

Tornato!


E' passato tempo dall'ultima volta che ho scritto un post su internet e qualcosa è cambiato.
Innanzitutto, per una questione di gestione e di praticità connessa al mio lavoro, ho dovuto velocizzare la mia piattaforma: questo spiega il mio passaggio da Aruba (www.syncroniric.it) a un dominio Google (www.syncroniric.com).
Questo è il blog della mia prima opera di narrativa di genere fantascientifico.
Il suo titolo, come avrete sicuramente capito è "Syncroniric". Perché si chiama così? Beh, a molti sarà apparsa evidente la crasi tra due parole: Sincronia e Onirico. Le implicazioni narrative le lascio a voi, cari lettori, passati-presenti-futuri, ma sempre pazienti e costanti.
Grazie del sostegno che mi avete dato nell'ultimo anno, da quando sono "uscito" dal cassetto dei miei sogni per approdare in un mercato claustrofobico colmo di valorosi concorrenti e colleghi. Ma anche di prodotti editoriali non sempre all'altezza delle aspettative.
Comunque sia, sono felice di essere tornato sul web e di poter tornare a comunicare con voi.

M.S.

lunedì 5 aprile 2010

Carta Straccia #11 - Innocenza

Norman entrò nella stanza umida e lercia, con una lampada ad olio. L'aria era pesante, gravida di curiosità e attesa al limite dello spasimo. L'ambiente era quello di una cantina dismessa, polverosa e piena di scatoloni dalla provenienza non identificata coperti da teli bianchi macchiati dal tempo.
Un uomo seduto all'altro lato della stanza, immobile, lo guardava fisso dalle tenebre che lo avvolgevano. Il ragazzo poggiò la lampada ed estrasse dalla tasca un coltellino per incidere su uno dei mattoni del muro il proprio nome a lettere cubitali accanto ad un'altra dozzina di nomi di altri suoi amici.




"Perché tutto questo. Norman?" sospirò l'uomo spazientito. 




"Lo sai, il perché. Io sono l'ultimo. Andrà tutto bene..." rispose il ragazzo che, preso da quella domanda, si avvicinò verso l'ospite, illuminandone il viso macchiato di sangue: la guancia sinistra presentava un solco profondo vecchio di qualche giorno che disegnava un sorriso sbilenco e grottesco sul soggetto. Era legato ad un sedia, le mani immobilizzate sui braccioli, il dorso della mano destra trafitto da una lama. L'uomo prese fiato e rantolò: "Ma, bontà divina, questo ti farà finire all'inferno! Non t'importa delle conseguenze?". Poi tossì per sputare sangue. 




"L'inferno? L'inferno siete voi, Padre Simon! - urlò conficcando il proprio coltellino nella mano ancora buona scatenando un esplosione di dolore -L'inferno erano quegli interminabili incontri serali per la prima comunione pieni di carezze e attenzioni!" strepitò ancora Norman indicandosi il cuore, pulsante di rabbia vendicativa. 




"Vi ho tenuti lontani dalla strada, ho dato a tutti voi un'educazione degna di questo nome!" replicò il prete urlando la propria sofferenza. 




"Ma a quale prezzo? Io mi fidavo di voi!" esclamò l'altro singhiozzando mentre avvicinava la fredda lama alle lacrime dell'altro. Poi si allontanò nelle tenebre piagendo. 




"Io mi fidavo di voi..." continuava a sussurrare nel buio Norman. 




"Norman... ti prego. Questo non è il modo giusto per affrontare la situazione..." disse Padre Simon che, mentre sentiva un fiotto di sangue caldo spandersi copioso sull'abito talare, rantolò in un gorgoglio: "P-p-perdonate-e-e-mi..."



Maximiliano Sanvitale per Carta Straccia
Aprile 2010