venerdì 6 giugno 2008
Il viandante
Solo, vago nel deserto del reale,
Immobile e coperto di indifferenza,
Osservo mondi vivere e morire,
Serenamente ascolto ruggire la belva
contemplando la tiepida bellezza dell'alba.
Triste, vedo lo sbocciare di un tulipano
E guardo con occhi rinnovati il futuro
mentre percorro la strada della vita.
La sabbia è mia compagna,
le scarpe mi son sorelle,
il cuore è il mio tesoro,
la mente m'è grande amica.
E, sospirando nel buio,
guardo spirare l'affetto che c'è nei tuoi occhi...
Anche oggi mi sposterò altrove,
così è stato,
così è,
così sarà.
Perché l'amore vero viene solo una volta
e vuota è la vita del vivente che lo smarrisce.
Mia grande dannazione,
Mio eterno flagello,
che dolce tortura è amare,
ché tanta volontà mi dà e
tanta forza mi toglie!
Mi scaglia nello spazio infinito,
Mi trascina verso stelle che implodono,
Mi risucchia in universi di speranza...
E io amo.
Ma la vera tragedia è amare soli,
scrutando il cielo nero prima di
riposare stanchi sotto la volta infinita,
coperti semplicemente di sogni e oblio.
Addio, dolce notte, addio.
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